Nuove prospettive terapeutiche per i pazienti affetti da tumore al colon è quanto potrebbe emergere dalla ricerca di base, uno studio quindi in fase pre-clinica, realizzato presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli e pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale, “Gastroenterology”.
Nella ricerca, coordinata dal Prof. Domenico Salvatore , è stata individuata una relazione tra l’azione dell'ormone tiroideo ed il cancro al colon ed è stato identificato un enzima che potrebbe rappresentare il nuovo bersaglio terapeutico per impedire la crescita tumorale.
“Il gruppo di ricerca -sottolinea Domenico Salvatore- ha evidenziato che nella maggior parte dei tumori umani del colon, soprattutto nelle prime fasi della trasformazione tumorale, vi è un’elevata presenza della desiodasi di tipo 3 che a sua volta, riduce localmente l’ormone tiroideo. Se si blocca l’azione di questa proteina, si riducono le capacità proliferative delle cellule tumorali in vitro ed anche in modelli murini, vale a dire nei topi di la-boratorio, le cellule tumorali non sono in grado di replicarsi”.
In sintesi, la desiodasi di tipo 3 può essere considerata un nuovo marker tumorale coinvolto nello sviluppo del tumore al colon nell’uomo ed, in un prossimo futuro, un possibile obiettivo terapeutico.
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