mercoledì 22 gennaio 2014

L'inquinamento dell'aria provoca un aumento di rischio del 12% di infarto ed angina



Per la prima volta viene dimostrato che l'esposizione cronica ad inquinamento dell'aria prodotto dagli scarichi di veicoli, dalle industrie e dagli impianti di riscaldamento, anche al di sotto delle attuali limiti permessi dalle leggi in vigore in Italia e nell'Unione Europea, è fortemente collegata all'incidenza di infarto ed angina provocandone un aumento di rischio

E' l'ulteriore studio del gruppo ESCAPE sugli effetti dannosi dell'inquinamento, appena pubblicato dalla prestigiosa rivista scientifica internazionale British Medical Journal (BMJ).

Il nuovo studio, coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del Lazio e dalla Città della Salute di Torino, ha esaminato più di 100.000 soggetti residenti in 7 città di 5 Paesi europei. 

Lo studio stima che per ogni aumento nella media annuale di esposizione a particolato (le particelle di diametro inferiore a 10 micrometri, PM10) di 10 µg/m3 vi è un aumento del rischio di attacchi cardiaci del 12%.

L'associazione tra esposizione prolungata a particolato ed incidenza di infarto ed angina è stata confermata anche tenendo conto di diversi fattori individuali, come l'abitudine al fumo, lo stato socio-economico, l'attività fisica, il livello di istruzione e l'indice di massa corporea.

I risultati mostrano che il particolato è l'inquinante più dannoso, anche per concentrazioni sotto i limiti consentiti dall'attuale Legislazione europea.

Fonte: www.cittadellasalute.to.it/

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