martedì 1 ottobre 2013

Il doping nello sport e i rischi per la salute

Non solo eritropeina, somatropina, insulina, steroidi, anabolizzanti. Le sostanze dopanti sono sempre più sofisticate e in alcuni casi difficili da rilevare in caso di controllo. Addirittura invisibili. Di doping genico, della diffusione di sostanze dopanti nel mondo dello sport e dei rischi per la salute derivanti da questa pratica se ne parla in un convegno in Aula magna che apre la Notte dei Ricercatori all’Università di Firenze. 

“Purtroppo la pratica del doping sembra avere una sempre maggiore diffusione tra gli atleti, non solo professionisti ma anche dilettanti – spiega Maria Grazia Giovannini, docente di Farmacologia del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Ateneo – la portata del fenomeno a livello amatoriale è cresciuta grazie anche alla facilità di approvvigionamento dovuta a internet, ma molti prodotti vengono dall’estero e non se ne conosce la composizione”. 

“Nel trattare questo tema non basta insistere sull’aspetto etico – prosegue Giovannini – il doping è la causa di mali come ipertensione arteriosa, trombosi, infarto, ictus, sterilità. 
Questo è il messaggio che occorre far passare e su cui la comunicazione deve battere maggiormente”. 

Per modificare la massa muscolare e migliorare le prestazioni degli atleti, con conseguenze per la salute devastanti, l’ultima novità del doping è la manipolazione genica. “Finora non sono stati accertati casi di ‘atleti modificati’, ma il rischio che questa tecnica possa essersi insinuata, soprattutto nei paesi dove i controlli sono più blandi, è concreta”. Con il doping genico i rischi sono ancora più alti. “Immettere geni diversi nell’uomo per sviluppare la potenza o la resistenza muscolare – conclude Giovannini - può portare al tumore”.

Nessun commento:

Posta un commento