lunedì 10 giugno 2013

Grazie alla plastica “invisibile” arrivano i test diagnostici del futuro

Un gruppo di fisici dell’Università Statale di Milano ha sviluppato un nuovo metodo per eseguire test diagnostici di malattie infettive, come Epatite B e HIV, che coniuga elevata accuratezza ed estrema semplicità. Già studiata l’integrazione in diversi dispositivi portatili, come i comuni smartphone. – La ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (PNAS) si
inserisce nell’ambito dello sviluppo di nuove metodologie di analisi biochimiche volte alla realizzazione di dispositivi portatili, a basso costo, in grado di effettuare in pochi minuti una grande quantità di analisi su una goccia di campione (ad esempio sangue), senza la necessità di personale specializzato. Questi dispositivi potrebbero avere in futuro un impatto rilevante in diversi ambiti di utilizzo, quali diagnostica umana, veterinaria e vegetale, sicurezza nelle filiere agroalimentari e “biodefense”. Nel settore della diagnostica umana permetterebbero di eseguire analisi immediate direttamente accanto al paziente, in ospedale, dal medico di base o in farmacia (Point-of-Care Testing). 

La nuova metodologia (coperta da brevetto) combina insieme un materiale plastico come substrato sensibile, facilmente sagomabile e lavorato meccanicamente, e un sistema ottico basato su illuminazione LED e rilevazione con fotocamera. Sistema versatile e facile, quindi, che permette di effettuare in pochi minuti una grande quantità di analisi su una goccia di sangue senza la necessità di personale specializzato. 

Fonte:unimi.it

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