domenica 28 febbraio 2016

Contro fungo killer - la Candida glabrata - che colpisce anziani e pazienti debilitati in ospedale scoperto “antidoto”

I risultati di una ricerca, appena pubblicata su “Nature”, svolta presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con Harvard University e Policlinico Universitario di Losanna.

Ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Policlinico A. Gemelli di Roma, insieme a colleghi della Harvard University di Boston e del Policlinico Universitario di Losanna, hanno scoperto un potenziale “antidoto” contro un fungo killer - la Candida glabrata - che causa gravi infezioni con esito fatale nel 40% dei casi, colpendo soprattutto anziani e persone immunodepresse, specie se ricoverate in ospedale, e che è resistente alle terapie oggi disponibili. Si tratta di una molecola battezzata col nome di “iKix1” e isolata da una libreria molecolare di 140 mila sostanze.

Gli scienziati hanno visto che iKix1 è in grado di agire in provetta, annullando la resistenza ai farmaci, ma soprattutto in vivo su animali, riducendo la gravità della malattia.

La scoperta, resa nota sulla prestigiosa rivista “Nature” (2016 Feb 17. doi: 10.1038/nature16963 – l’articolo, pubblicato online la settimana scorsa, appena uscito nella versione cartacea dello storico periodico), si deve al gruppo di ricerca del professor Maurizio Sanguinetti, Direttore dell’Istituto di Microbiologia e Virologia dell’Università Cattolica di Roma, e al suo team (Riccardo Torelli e Brunella Posteraro), insieme ai gruppi di ricerca della Harvard University di Boston e del Policlinico Universitario di Losanna.

Non a caso l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha considerato le infezioni da lieviti resistenti ai farmaci una delle minacce crescenti in ambito sanitario.

IL RUOLO DELL’UNIVERSITA’ CATTOLICA NELLA RICERCA

“Abbiamo infettato gli animali con diversi ceppi di C. glabrata (sensibili e resistenti agli azoli) – racconta il professor Sanguinetti - poi abbiamo curato l'infezione sia con farmaci convenzionali (fluconazolo, un azolo), sia con iKix1, sia con combinazioni di questi, con diversi dosaggi, andando a valutare diversi tipi di infezione (infezione sistemica, sepsi e localizzata, ovvero infezione delle vie urinarie)”.

Si è visto che iKix1 è in grado di neutralizzare la resistenza ai farmaci e di rendere il fungo meno virulento, riducendo significativamente la gravità delle infezioni.

“Al momento – conclude il professor Sanguinetti - stiamo continuando a collaborare con i gruppi di ricerca di Harvard e di Losanna per l'estensione dello studio ad altri patogeni fungini. In ogni caso l'interesse della ricerca è legato al fatto che si introduce una nuova strategia terapeutica avente come bersaglio funzioni non direttamente legate alla vitalità del fungo patogeno, ma alla sua sensibilità ai farmaci e alla sua virulenza”. I prossimi passi saranno testare iKix1 su pazienti per verificarne la sicurezza e la tollerabilità e in seguito l’efficacia nel ripristinare la sensibilità del patogeno ai farmaci azoli.

FONTE.//www.policlinicogemelli.it/

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