Sei lesioni gravi su dieci sarebbero evitate grazie all'uso del paraschiena. Uno studio dell'Iss dimostra l'efficacia di tale strumento protettivo.
Se tutti i motociclisti indossassero il paraschiena, vi sarebbe una riduzione delle lesioni gravi alla colonna vertebrale del 60% circa, con una conseguente importante diminuzione degli invalidi gravi. E’ questa la stima dell’Istituto Superiore di Sanità che, per la prima volta a livello mondiale, ha dimostrato, nell’ambito del progetto ST.E.P. (STudio Efficacia Paraschiena), l’efficacia del paraschiena per gli utenti dei mezzi a due ruote motorizzate nel ridurre in maniera statisticamente significativa sia il numero delle lesioni alla colonna che la loro gravità. La ricerca è stata di recente pubblicata sulla una delle principali riviste internazionali di epidemiologia: l’International Journal of Epidemiology (Oxford University Press).
"Dal 2011 il Servizio Polizia Stradale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e il Reparto Ambiente e Traumi dell’Istituto Superiore di Sanità - spiega Sabina Cedri, ricercatrice dell’ISS e responsabile scientifico del progetto - stanno collaborando per valutare l’utilizzo e l’efficacia del dispositivo paraschiena tra ciclisti e motociclisti. Il progetto, che rappresenta un importante passo avanti verso la sicurezza degli utenti delle due ruote motorizzate, coinvolge circa 30 sezioni della Polizia Stradale in altrettante provincie del territorio nazionale e prevede un’indagine attuata dagli agenti di polizia stradale al momento degli incidenti che coinvolgono gli utenti su due ruote. I dati sono poi stati analizzati dagli esperti in epidemiologia e biostatistica del trauma dell’Istituto Superiore di Sanità, con la collaborazione riguardo alla valutazione di gravità del trauma spinale degli esperti clinici dell' I.R.C.C.S. S. Lucia".
Negli incidenti con le conseguenze più gravi (ricoverati o deceduti), la percentuale di lesioni alla colonna è più bassa in coloro che utilizzano un dispositivo di protezione per la schiena ad elevata efficacia (13,8% contro 18,1%, differenza: -4.3%).
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