lunedì 13 ottobre 2014

Dialisi polmonare sperimentata con successo per la prima volta al mondo



Per la prima volta al mondo è stata sperimentata con successo la dialisi polmonare. Questo grande successo della Medicina con i relativi risultati è stato appena pubblicato sul numero di ottobre della prestigiosa rivista scientifica internazionale "Critical Care Medicine", organo ufficiale della Società americana di Terapia intensiva e Medicina Critica.

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) entro il 2015 diventerà la terza più frequente causa di morte nel mondo occidentale, con una mortalità che varia tra il 30 ed il 50%. La riacutizzazione di BPCO, caratterizzata da elevati livelli di anidride carbonica nel sangue, peggiora la prognosi dei pazienti ed aumenta il rischio di morte. L'insufficienza respiratoria acuta, cioè quando i muscoli respiratori del paziente non riescono più ad eliminare anidride carbonica, è il meccanismo più comune con cui questa malattia uccide. I pazienti con BPCO (i cui fattori di rischio sono soprattutto l'inquinamento ed il fumo di sigaretta), che giungono in pronto soccorso con grave difficoltà respiratoria, vengono trattati con la ventilazione non-invasiva, ovvero con una maschera collegata ad un ventilatore meccanico che applica volumi di aria che rimuovono l'anidride carbonica da polmoni e riducono la fatica respiratoria. Purtroppo, quando questo tipo di supporto fallisce (25 – 50% dei casi), i pazienti hanno bisogno di essere intubati, ovvero collegati al ventilatore attraverso un tubo (ventilazione invasiva) ed il rischio di morte aumenta fino a 100 volte.

Le Terapie intensive dell'ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino (diretta dal professor Marco Ranieri) e del Sant'Orsola di Bologna (diretta dal professor Stefano Nava) hanno utilizzato in 25 pazienti con BPCO un sistema mini-invasivo di "dialisi polmonare" che depura il sangue dei pazienti dall'eccesso di anidride carbonica mediante un sistema brevettato comprendente tra l'altro un ossigenatore ed un emofiltro. L'uso della "dialisi polmonare" ha ridotto l'incidenza di intubazione (dal 33 al 12%) e la mortalità (dal 35 al 7 %).

Il recente sviluppo tecnologico ha messo a disposizione dell'armamentario terapeutico dei medici in terapia intensiva un sistema mini-invasivo (DECAPsmart) di rimozione extracorporea dell'anidride carbonica. Si tratta di un sistema ideato e prodotto in Italia, che al pari della dialisi renale, permette di rimuovere parte dell'anidride carbonica dal sangue. Presso la Terapia intensiva universitaria dell'ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino (diretta dal professor Marco Ranieri), questo sistema mini-invasivo di rimozione dell'anidride carbonica è stato applicato con successo a pazienti con grave riacutizzazione di BPCO. I ricercatori hanno dimostrato come l'applicazione dell'innovativa "dialisi polmonare", abbattendo i livelli di anidride carbonica nel sangue, abbia significativamente ridotto il rischio di intubazione e le conseguenze negative che ne derivano, in pazienti con imminente fallimento della ventilazione non-invasiva.

Fonte ://www.cittadellasalute.to.it/


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