Una scoperta che fa letteralmente "battere il cuore" quella del gruppo di ricercatori dell’ Università degli Studi di Milano Dipartimento di Bioscienze - The PaceLab, il laboratorio del dipartimento , pubblicata il 10 giugno sulla prestigiosa rivista Circulation Research.
Lo studio - coordinato da Andrea Barbuti e Dario Di Francesco e condotto insieme a Mirko Baruscotti,Annalisa Bucchi e Graziella Messina, tutti del dipartimento di Bioscienze - mostra per la prima volta la possibilità di generare un "pacemaker biologico", a partire da cellule staminali pluripotenti di topo.
I ricercatori sono riusciti quindi a derivare da cellule staminali un substrato cellulare funzionalmente simile al tessuto pacemaker nativo (nodo senoatriale), che riesce addirittura a guidare il ritmo del miocardio ospite, interagendo con il sistema neuro-endocrino.
La scoperta, se applicata a cellule staminali pluripotenti indotte (iPS) di pazienti con patologie cardiache, potrebbe aprire la strada allo sviluppo di un pacemaker biologico "personalizzato", utilizzabile per la sperimentazione farmacologica in vitro e future applicazioni cliniche.
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