La “conversione” delle cellule della cute che producono insulina: nuova arma contro diabete e tumore del pancreas
Uno studio dell’Università degli Studi di Milano pubblicato sulla rivista PNAS scopre un metodo, sicuro e privo di rischi, per trasformare le cellule della cute in cellule che producono insulina, senza alterarne il DNA. Straordinarie le potenzialità
nella terapia del diabete e del tumore al pancreas.
nella terapia del diabete e del tumore al pancreas.
La prestigiosa rivista PNAS pubblica uno studio dellʹUniversità
di Milano che apre nuove prospettive di cura per i vari tipi di diabete e per il tumore del pancreas. La ricerca,finanziata da AIRC, MIUR e Regione Lombardia, è stata coordinata da Tiziana Brevini e Fulvio Gandolfi del Laboratorio di Embriologia Biomedica di UNISTEM, il Centro sequenza per la ricerca sulle cellule staminali della Statale di Milano.I ricercatori hanno sperimentato con successo un metodo per cambiare la funzione delle cellule senza alterarne il loro DNA ma intervenendo nelle modificazioni epigenetiche che presiedono al programma di differenziazione cellulare. Tutte le cellule del nostro organismo possiedono lo stesso DNA, ma si differenziano in più di 200 tipi cellulari diversi per formare i diversi organi e tessuti. Ciò è reso possibile e grazie ad un meccanismo di selezione in base al quale alcuni tratti del DNA sono attivati ed altri sono invece silenziati. Ad esempio, in una cellula del cuore sono attive le sequenze di DNA che controllano il conseguimento della corretta morfologia e funzionalità cellulare cardiaca,mentre sono inaccessibili, e quindi represse, quelle tipiche delle cellule di altri tessuti.
Il profilo di espressione è dunque regolabile da modificazioni che non toccano la sequenza del DNA ma solo la sua accessibilità, e che vengono definite “epigenetiche”. Sulla base di queste osservazioni è facile intuire che, interagendo con i processi epigenetici di definizione tissutale, si può modificare la specializzazione e il destino di una cellula.
Il metodo sperimentato con successo riesce quindi a cambiare la funzione delle cellule, senza cambiare la sequenza del DNA, ma operando nelle modificazioni epigenetiche che presiedono alla differenziazione cellulare.
Fonte:unimi.it
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