lunedì 22 aprile 2013

Scoperta una nuova opportunita’ terapeutica contro la dipendenza da cocaina



Sembra fantascienza ma è realtà. Un gruppo di scienziati americani, diretto dal Prof. Antonello Bonci del National Institute on Drug Abuse di Bethesda e stretto collaboratore del Dipartimento Politiche Antidroga Italiano, ha dimostrato attraverso un recentissimo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature (Rescuing cocaine-induced prefrontal cortex hypoactivity prevents compulsive cocaine seeking) che è possibile eliminare l'interesse ad assumere cocaina grazie ad una tecnologia rivoluzionaria e avveniristica chiamata "optogenetica" che è una specialità dell' ingegneria genetica.

Gli innovativi esperimenti sono stati eseguiti su modelli animali e gli scienziati hanno reso un gruppo di ratti severamente dipendenti alla cocaina. Poi hanno misurato l'attività' cerebrale della loro corteccia frontale (porzione prelimbica) che è un'area del cervello importantissima per quello che riguarda la capacità del soggetto di prendere decisioni e di controllare i propri comportamenti. Gli scienziati hanno osservato che tale corteccia frontale viene "spenta" dalla
somministrazione cronica e compulsiva di cocaina e quindi i soggetti hanno meno capacità di controllo del loro comportamento e dell'assunzione di droga. 

Utilizzando l'optogenetica, i ricercatori hanno messo a punto una tecnica che riesce a "risvegliare" la corteccia frontale inibita dalla cocaina, grazie ad un virus speciale che riesce a riattivare in modo selettivo i neuroni della zona del cervello prescelta. In seguito a tale riattivazione dei neuroni "addormentati", il comportamento di assumere droga in maniera compulsiva e quindi la dipendenza scompare.

"Le implicazioni di questo studio sono importantissime e di immediata utilità terapeutica" commenta il Prof. Bonci. Infatti, possiamo già usare nei pazienti tecniche di stimolazione cerebrale non invasive della corteccia prefrontale, quali la stimolazione transcranica magnetica e, per altre vie, questo studio, suggerisce che la stimolazione specifica di questa area cerebrale dovrebbe favorire la riduzione dei comportamenti di dipendenza da cocaina".

"E' un passo importantissimo e apre prospettive terapeutiche e di ricerca completamente nuove - ha dichiarato Giovanni Serpelloni, Capo del Dipartimento Politiche Antidroga - la collaborazione con il NIDA che questo Dipartimento sta portando avanti da anni, si sta mostrando sempre più utile e importante per i nostri malati, trovare nuove soluzioni per ridurre le sofferenze delle persone con dipendenza e poterle reinserire nella società è una priorità anche per la ricerca nel campo delle neuroscienze. Noi in Italia siamo all'avanguardia in questo senso e già attrezzati a eseguire studi con la Stimolazione Transcranica Magnetica grazie ad un progetto specifico attivato dal Dipartimento". 

Le ricerche proseguiranno nei prossimi mesi grazie anche all'attivazione, da parte del DPA, di uno specifico centro italiano per la promozione delle collaborazioni Italia – 
Fonte:politicheantidroga.it 

Nessun commento:

Posta un commento