mercoledì 17 aprile 2013

Inizia a camminare tardi?


Inizia a camminare tardi? Niente ansie, per i ricercatori è tutto OK 


Troppo spesso i genitori si preoccupano se il bimbo inizia a camminare tardi: il timore è di veder compromesso anche lo sviluppo neurologico e cognitivo. Ricercatori svizzeri confermano: non vi è nessuna correlazione. 

Nessuna ansia se il bimbo inizia a camminare tardi: il suo sviluppo futuro non ne risentirà, perché il rapporto tra l'età in cui il piccolo muove i primi passi e la sua crescita complessiva è 'irrilevante'. La rassicurante notizia arriva da una ricerca svizzera pubblicata sulla rivista Acta Paediatrica. Gli studiosi dell'ospedale pediatrico di Zurigo hanno esaminato 222 bambini nati tra il 1978 e il 1993, che sono stati sottoposti a sette controlli nei primi due anni di vita e poi sono stati tenuti sotto osservazione con regolarità. Sono stati valutati equilibrio, coordinazione e intelligenza. I dati sono stati messi in relazione con l'età in cui i piccoli hanno iniziato a muoversi da soli. Non sono emerse particolari differenze tra chi ha iniziato a sedersi dritto senza sostegno da parte dei genitori a quattro mesi e chi
l’ha fatto a un anno di vita, e nemmeno tra chi ha camminato a otto mesi e chi a 20. Ovviamente si parla sempre di bambini soggetti a una normale crescita: i piccoli che, a un anno e mezzo, non accennano a muoversi autonomamente dovrebbero essere sottoposti a una visita accurata perché potrebbero avere problemi nello sviluppo muscolo-scheletrico. 

Ciascuno si muove quando è pronto
L’età in cui i bambini accennano a compiere i primi movimenti in modo autonomo è molto variabile. Di solito attorno ai sei mesi un bambino sa già rotolare se posto su un superficie piana, sta seduto con le testa diritta e prova a puntellarsi sui palmi delle mani, accennando a gattonare. Per quanto riguarda la camminata, c’è chi ci prova a 11 mesi, chi non si sente sicuro fino ai 14-15. La fase dei primi passi è sempre preceduta da un periodo di autonomia più primitiva nel movimento, che sia gattonando, strisciando, spostandosi seduti o in ginocchio. È importante assecondare questa esigenza, sistemando il piccolo sul pavimento, meglio se su un materassino imbottito e colorato, con appigli sicuri a portata di mano: il bracciolo di una poltrona, il lettino e qualsiasi cosa regga il suo peso senza il rischio di rovesciarsi. Il bambino farà dei tentativi per misurare la sua capacità di muoversi da solo nello spazio, di mettersi in piedi, di cadere, anche, in modo da non farsi male e senza scoraggiarsi. Il gattonamento vero e proprio è una tappa importante ma non fondamentale, tanto è vero che molti bambini la saltano, anche tra fratelli. Se un bimbo mostra di volerlo fare, gli si deve permettere di farlo, senza obbligarlo a tirarsi subito in piedi aggrappandosi alle mani. Deve infatti poter sperimentare questo tipo di movimento: secondo gli esperti, i piccoli che gattonano avranno meno difficoltà di equilibrio quando muoveranno i primi passi. Se il bambino non desidera gattonare, imparerà comunque a camminare senza problemi. 

Una casa sicura per il bimbo che cammina
L’importante è cercare di non farsi cogliere da eccessivi timori tenendolo sempre in braccio o sul passeggino: per apprendere l’arte della camminata deve provare e sbagliare, in caso contrario non acquisirà mai la sicurezza necessaria. È importante stargli vicino quando si mette alla prova, in modo da poter intervenire in caso di caduta. Il piccolo deve comprendere che mamma e papà sono sempre pronti a sostenerlo: il piccolo può essere posto in piedi accanto al letto o a una parete, appoggiandovisi con le manine. Vedendo la mamma a un paio di metri da lui con le braccia spalancate, che gli sorride e lo incoraggia, si sentirà pieno di fiducia e muoverà qualche passo. E il numero dei passi aumenterà di giorno in giorno. La casa deve essere a prova di un bambino che impara a spostarsi da solo. Le sue conquiste in termini di autonomia saranno rapidissime e presto ci ritroveremo per casa un piccolo che, a gattoni o con passi sempre più sicuri, arriverà a toccare soprammobili taglienti, spigoli, e prese della corrente: un bimbo che si sposta da solo può sfuggire anche per un secondo all’attenzione dell’adulto e mettersi nei guai. Nei negozi di articoli per l’infanzia si trova tutto quello che occorre per rendere la casa più sicura: paraspigoli da sistemare sugli angoli appuntiti dei mobili, adesivi da applicare sotto i tappeti per evitare che il piccolo inciampi, fermi di sicurezza per i cassetti (così non se li tira addosso aggrappandosi), barriere per il piano dei fornelli e perfino speciali cancelli da sistemare in prossimità delle scale. 

Lina Rossi
Consulenza della dott.ssaRosalba Trabalzini
Fonte: Guidagenitori.it

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